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Sumatra -Tra le vittime non dovrebbero esserci italiani

Terremoto, i morti sono 1100

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Un nuovo sisma di magnitudo 6.8 ha colpito per la seconda mattina consecutiva l’isola indonesiana di Sumatra, dove mercoledì un terremoto di 7.6 gradi della scala Richter, ha devastato la costa occidentale.

Il numero dei morti accertati è salito a 770. A due giorni dal sisme continua l’intervento dei soccorsi e il bilancio delle vittime cresce di ora in ora. Si parla di 1100 persone sepolte sotto le macerie.

Secondo le autorità la maggior parte dei morti sarebbe nella città di Pedang. Spariti 70 villaggi abitati in media dalle 300 alle 800 persone.
I medici dell’ospedale di Apia denunciano la mancanza di personale e di sangue per le numerose trasfusioni. Si teme il dilagare di epidemie e infezioni. Gli sfollati, secondo la Croce rossa internazionale, sono oltre 320mila.

A Toputapu, a Toga, distrutto il 90% delle abitazioni. Gli sfollati, in queste ore, sono 32mila.
Non ci sarebbero vittime italiane a Sumatra. Lo ha confermato Luigi Diodati, consigliere all’ambasciata d’Italia a Giakarta. Alcuni connazionali sono stati contattati direttamente dall’ambasciata.

Tra questi una religiosa nella città di Padang, che ha dichiarato di non avere notizia di italiani coinvolti. Ma Diodati invita alla prudenza: “E’ ancora da verificare se, quando il sisma ha colpito, c’erano italiani di passaggio. E – ha aggiunto – ci sono ancora molte persone intrappolate sotto le macerie, i cellulari non funzionano ancora, mentre le linee fisse cominciano solo ora a essere riattivate.

2 ottobre, 2009 - 12.18