Un partito di tutti, senza padroni
Pierluigi Bersani è il nuovo segretario del Partito democratico. L’ex ministro del governo Prodi, già vincitore tra gli iscritti del Pd, ha conquistato anche il voto degli elettori delle primarie, battendo Dario Franceschini, segretario uscente, e Ignazio Marino. E’ stato lo stesso Franceschini ad ammettere la sconfitta e ad annunciare per primo la vittoria di Bersani.
“Il dato politico è che la scelta dei nostri elettori è stata quella di eleggere Pierluigi Bersani segretario del Pd”, ha dichiarato in tarda serata il segretario uscente.
Quindici minuti dopo la mezzanotte è arrivato anche il dato sull’affluenza alle urne. “A quest’ora hanno partecipato sicuramente tre milioni di persone”, hanno fatto sapere i coordinatori organizzativi del Partito democratico.
Il primo commento di Pier Luigi Bersani è arrivato sul social network Twitter. “Dentro la vittoria di tutti c’è anche la mia”, ha scritto Bersani. Poco dopo, nella prima conferenza stampa da segretario, Bersani ha spiegato che il Pd “sarà un partito senza padroni, non di un uomo solo. Farò il leader a modo mio, ma il Pd non sarà di un uomo solo. Un grande partito popolare è un collettivo di protagonisti e questa sarà la chiave del mio lavoro”.
Inevitabile un commento sui dati dell’affluenza alle urne, vicini a quelli delle primarie del 2007, quando vinse Walter Veltroni. In quell’occasione, a partecipare alle primarie furono in tre milioni e mezzo. Questa volta, a recarsi alle urne sono state circa tre milioni di persone, un dato che ha superato le aspettative dei tre candidati, che avevano previsto il voto di due milioni, due milioni e mezzo di persone.
“Tre milioni di persone sono una grande prova di democrazia. Tre milioni di persone che hanno pagato due euro a testa per partecipare alle primarie sono un grande risultato”, ha commentato Bersani.