Giallo sul telefonino di Brenda
Giallo sul telefonino di Brenda e le chiavi del seminterrato di via due Ponti.
Entrambi gli oggetti erano nella borsa rubata al trans brasiliano la sera dell’otto novembre, quando Brenda sarebbe stata aggredita in via Biroli da un gruppo di persone dell’est, probabilmente romeni.
La borsa, senza cellulare e chiavi, è stata poi restituita alla trans.
Le indagini sono concentrate nella ricostruzione dei contatti telefonici che ha avuto Brenda.
Resta da accertare il fatto del computer che è stato trovato nel lavandino della casa di Brenda. Non sembrano esserci dubbi sul fatto che il pc sia di Brenda.
Le verifiche sul computer sono state affidate ieri a un consulente e alcuni dati dovrebbero essere recuperati. Per il riscontro finale serve comunque l’hard disk.
Si attendono nei prossimi giorni gli esiti degli accertamenti tossicologici e istologici sul cadavere, per stabilire se al momento della morte Brenda fosse sotto effetto di psicofarmaci o altre sostanze.
L’autopsia ha evidenziato come causa della morte, un’ asfissia per esalazione di monossido di carbonio.
Intanto emergono dubbi morte di Gianguarino Cafasso, che non sarebbe dovuta solo a un’overdose.
Cafasso sarebbe coinvolto nello scandalo Marrazzo, perché secondo le testimonianze dei carabinieri indagati, avrebbe materialmente girato il video dove venne ripreso l’ex governatore in casa della trans Natalie.