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Sindacati -Epifani spinge il governo ad agire in fretta

“Si deve sostenere il lavoro”

 

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Le tre sigle sindacali sono d’accordo nell’affermare che la crisi è tutt’altro che passata. Ma tra Cgil, Cisl e Uil rimane una profonda distanza da colmare e i leader dei due sindacati più importanti lo sanno bene anche se inizia a spuntare qualche segnale di riavvicinamento.

 

Ieri Raffaele Bonanni ha detto la sua. “La crisi economica si è placata – dichiara – ma bisogna essere cauti e adoperarsi affinché si confermino le difese per i lavoratori e per le produzioni” .  Bisogna fare in modo che non ci sia un aggravamento soprattutto nei fronti più delicati e importanti. Serve vedere quale sarà la conseguenza di un periodo così lungo di crisi, restare molto cauti e rafforzare le terapie che pure abbiamo utilizzato nell’ultimo anno e mezzo”.

“Confermo – ha concluso il numero uno della Cisl – la nostra richiesta di favorire gli investimenti e tagliare le tasse a lavoratori e pensionati”.

Da Treviso ha parlato invece Guglielmo Epifani. Che ha definito le proposte del ministro del Welfare Maurizio Sacconi per la ripresa “simboliche e prive di sostanza”.

La Cgil chiede, invece, “l’indennità di disoccupazione portata a 16 mesi e l’aumento dei massimali della cassa integrazione. Perché con 700 o 800 euro al mese non si vive per 15 o 16 mesi”.

E sulla frattura sindacale: “Questa manifestazione si è cercato di farla unitaria. Ma non ci siamo riusciti” ha sottolineato il segretario generale della Cgil. “In altre parti d’Italia abbiamo manifestato unitariamente per il lavoro e l’occupazione, contro la crisi. Qui non si è riusciti e questo dispiace, perché attorno ai temi del lavoro e dell’occupazione bisognerebbe restare uniti, come si è fatto nel passato”.

Epifani commenta poi con prudenza i dati Ocse che parlano di una ripresa dell’economia del nostro Paese: “Le cose non stanno così – ha detto – siamo entrati in una fase di ripresa molto bassa, ancora con tanta disoccupazione. Mi dispiace che il governo pensi soltanto al dato della ripresa e non al problema della disoccupazione. Per questo manifestiamo a Treviso e la prossima settimana a Roma. Bisogna avere politiche più forti di sostegno del lavoro e dell’occupazione”.

8 novembre, 2009 - 17.26