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L'opinione del sociologo Mattioli

Tappezzeremo le nostre pareti di sculture e pitture di Cristo

di Francesco Mattioli
<p>Francesco Mattioli</p>

Francesco Mattioli

Ci sarebbe da chiedersi perché i coniugi Albertin temano per l’integrità psichica dei figli di fronte a un crocefisso e non si mobilitino con altrettanto ardore per i tanti messaggi truci che pullulano nella televisione di stato.

Ma poi si scopre che sono sotto la tutela dell’Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti, e se ne capisce di più: mentre infatti gli Albertin gridano contro i focolai dell’integralismo cristiano, fingono di ignorare che l’Uaar è una delle massime espressioni dell’ fondamentalismo laicista (basta collegarsi al loro sito, per accorgersene…).

In ogni caso, resta il fatto che qualche volta si fa fatica a sentirsi europei ed europeisti, se questo significa condividere anche le decisioni miopi degli ierofanti del politically correct a senso unico di Strasburgo.

D’altronde l’Europa ha deciso di ignorare le proprie radici giudaico-cristiane condannandosi così in partenza a perdere qualsiasi riferimento identitario che non sia quello, meramente contabile, di natura economico-finanziaria. E sì che quelle stesse radici sono alla base della civiltà democratica e libertaria dell’occidente, proprio il frutto più originale che la cultura europea abbia mai elaborato.

Non so se nell’immediato futuro i crocefissi verranno realmente strappati dalle pareti delle aule scolastiche. Forse sarà persino un bene, cosicché i troppi cattolici inermi, distratti, tremebondi e neghittosi, quelli che vivono la religione in modo tanto intimista da sembrare quasi onanista, possano troveranno il coraggio di uscire allo scoperto, reclamando maggiore rispetto per le basi etiche della nostra cultura.

Però, bando alle polemiche, cerchiamo di essere positivi e pro-positivi. Infatti, un modo di rimediare ancora c’è, e ce lo fornisce quell’immenso patrimonio culturale di cui dispone l’Italia: quando i monatti della libertà verranno a staccare i crocefissi, potremo rispondere tappezzando le pareti delle scuole di riproduzioni di sculture e di pitture dei grandi maestri dell’arte italiana, raffiguranti la crocifissione di Cristo.

A meno che a Strasburgo non intendano inaugurare un clima di repressione culturale “alla Fahrenheit 451″, facendo un falò delle opere d’arte…

Francesco Mattioli

5 novembre, 2009 - 13.12