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Roma -Lanci di bottiglie contro le forze dell'ordine

Tensione al corteo per Cucchi

<p>Stefano Cucchi</p>

Stefano Cucchi

 

 

Corteo per Cucchi, momenti di tensione.

E’ partito al grido di “assassini!”, rivolto alla polizia, il corteo in memoria di Stefano Cucchi, il giovane morto lo scorso 22 ottobre all’ospedale Sandro Pertini di Roma a sei giorni dall’arresto per detenzione di stupefacenti.

Le centinaia di partecipanti al corteo, organizzato da alcuni centri sociali romani per chiedere giustizia, sono partiti dal parco degli Acquedotti Alessandrini, per poi passare in via Ciro da Urbino, dove il Stefano abitava.

Qui, fino al portone dell’abitazione del ragazzo, era stata sistemata una fila di torce, con uno striscione, preparato dai vicini di casa di Stefano, con scritto: “Non si può morire così. Basta vite spezzate dalla violenza dello Stato”.

La famiglia del ragazzo ha apprezzato la massiccia partecipazione di giovani e membri delle istituzioni (l’assessore regionale Luigi Nieri e il consigliere provinciale Gianluca Peciola) al corteo.

“Tutte queste manifestazioni d’affetto ci scaldano il cuore – ha detto Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano -. Chiediamo dignità per la sua morte, sperando che altre persone non debbano passare quello che ha passato Stefano”.

In alcuni momenti della manifestazione la tensione si è fatta particolarmente alta.
Alcuni dei partecipanti hanno iniziato a lanciare bottiglie di vetro contro le camionette delle forze dell’ordine.

7 novembre, 2009 - 17.59