Censis, l’Italia resiste
Le famiglie italiane resistono alla crisi, ma il trenta per cento a stento riesce ad arrivare a fine mese.
Pur avendo messo in atto una reazione concreta prevale l’inquietudine per un eventuale ulteriore peggioramento della situazione.
Posto di lavoro, debole potere di acquisto, fragili prospettive di un reale cambiamento di tendenza, sono alcune delle principali preoccupazioni che attraversano tutta l’Italia e si accompagnano all’ampliamento della fascia di famiglie in bilico, a rischio di povertà.
Cresce insomma lo stato di ansia, di incertezza soprattutto da parte dei giovani che non riescono a vedere prospettive concrete per il futuro.
Questa è l’immagine dell’Italia fornita dal Censis nell’ultimo rapporto sulla situazione sociale del paese, che è stato presentato oggi.
Le famiglie dunque resistono alla crisi, ma con difficoltà: per il 71,5% di esse, il reddito mensile è sufficiente a coprire le spese.
Il dato sale al 78,9% al Nord-Est, al 76,7% al Nord-Ovest, al 71% al Centro ma al Sud scende al 63,5%.
A metà del 2009 risultavano persi, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, 378 mila posti di lavoro (-1,6%), meglio di Spagna (1 milione 480 mila occupati in meno, -7,2%) e Gran Bretagna (600 mila, -2%), ma peggio di Francia (-0,3%) e Germania (+0,5%).