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Maltempo - Lo ha dichiarato il capo della protezione civile Guido Bertolaso

“Decreteremo lo stato di calamità”

<p> Guido Bertolaso</p>

Guido Bertolaso

“Maltempo, decreteremo lo stato di calamità”.

Il governo è pronto a decretare lo stato di calamità naturale per l’ondata di maltempo che da giorni colpisce la penisola.

Lo ha spiegato il capo della protezione civile Guido Bertolaso, nel corso di una conferenza stampa in una delle zone della Toscana dove sta svolgendo un sopralluogo in queste ore.

Il responsabile della protezione civile Bertolaso, oggi è a Pisa, per sorvolare assieme alle autorità locali, le aree colpite dal maltempo.
Subito dopo Bertolaso si recherà a Sarzana, in Liguria, dove terrà una riunione con le autorità locali e il presidente della Regione, Claudio Burlando.

Infine andrà a Marzaglia, in provincia di Modena, al centro regionale della protezione civile, dove è in programma un incontro con il presidente della regione Emilia Romagna Vasco Errani, per fare il punto sulla situazione delle aree alluvionate.

E’ calato il livello del fiume Serchio, che il giorno di Natale ha rotto gli argini in diversi punti allagando alcuni centri nel Pisano in Lucchesia, costringendo centinaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni.

Nel Pisano è comunque in atto una corsa contro il tempo per ricostruire l’argine e scongiurare nuove emergenze.

Per il lago Massaciuccoli rimane lo stato d’allerta, infatti stamani sono arrivati una cinquantina di militari della Folgore, di stanza a Livorno, per dare supporto ai volontari nella predisposizione dei sacchi di sabbia che dovranno rinforzare gli argini e scongiurare esondazioni.

“Per ricostruire l’argine ci servono almeno 30mila metri cubi di massi – ha detto Walter Picchi, assessore provinciale alla protezione civile – per ricostruire l’arginatura del fiume e poter poi procedere al pompaggio delle acque che hanno invaso case e imprese”. Sul fronte lucchese vengono usati massi ciclopici anche rifare l’ argine del Serchio.

In netto miglioramento la situazione dei fiumi dell’Emilia Romagna, in particolare i tre che avevano provocato più’ allarme, il Secchia e il Panaro nel modenese e il Reno nel bolognese, secondo la Protezione Civile regionale stanno defluendo regolarmente.

Restano chiusi per precauzione due ponti sul Secchia, a Concordia e il ponte della Motta a Cavezzo, sempre nel modenese, ma tutti gli altri sono stai riaperti.

Gli sfollati, una ventina del bolognese e i 400 di Bomporto, sono tornati alle loro abitazioni.

28 dicembre, 2009 - 15.57