Italiani scoprono novità sul cancro
Un passo avanti nella ricerca per la lotta contro il cancro. Alcuni scienziati, guidati dal professor Antonio Iavarone, hanno scoperto i due geni che scatenano l’aggressività di uno dei più seri tumori al cervello. Lo rende noto l’ufficio stampa della Fondazione Mib di Benevento.
Il risultato è pubblicato sull’ultimo numero della rivista Nature. A esso ha contribuito anche la ricercatrice Maria Stella Carro, dell’Instituite for Cancer Genetics del Columbia University Medical Center, borsista di un programma di ricerche anticancro promosso nel 2005 dalla Provincia di Benevento, in particolare dall’allora presidente Carmine Nardone, e sostenuto dal Ministero del Lavoro, grazie all’impegno del sottosegretario al Welfare Pasquale Viespoli, finalizzato ad acquisire esperienze scientifiche e conoscenze da trasferire al Mediterranean Institute of Biotechnologies (MIB).
“Altri due italiani – scrive ancora il MIB – , sempre ricercatori presso la Columbia University, sono fra i protagonisti di questa scoperta, Anna Lasorella, moglie del professor Iavarone, e Andrea Califano, coordinatore dell’analisi bioinformatica che ha permesso di comprendere che i due geni individuati non solo cooperano tra loro, ma attivano altri tre geni che, a loro volta, mettono in movimento una rete di altri geni che scatena il comportamento aggressivo del glioblastoma multiforme.
“Adesso sappiamo che C/EBP e Stat3 sono le ‘centraline di controllo’ di questo tumore – ha osservato Iavarone -. Quando attivati simultaneamente, questi due geni lavorano insieme attivando centinaia di altri geni che conferiscono direttamente alle cellule tumorali elevata aggressività e invasività”.