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Politica -Il ministro Angelino Alfano tira le somme dell'azione del governo contro la malavita

“La mafia non si combatte in tv”

<p>Angelino Alfano</p>

Angelino Alfano

Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e quello agli Interni, Roberto Maroni, difendono le azioni del governo contro la mafia.

“Questo Eeecutivo – hanno affermato – ha avviato un’azione di contrasto alla mafia senza precedenti negli ultimi decenni”.

Alfano ringrazia il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, per il tris degli arrestati Raccuglia, Nicchi e Fidanzati. Poi lancia una stoccata verso alcuni magistrati. “La mafia si può combattere senza andare in tv o a fare convegni – dice il Guardiasigilli – . Lavorando di più in Procura e senza le luci delle telecamere si arresta qualche latitante in più”.

Infine elenca i dati: a oggi sono stati 167 i provvedimenti di 41-bis come prima applicazione di carcere duro da lui firmati in 185 giorni di governo, e a questi si aggiungono altri 769 provvedimenti di proroga, per un totale 946 decreti di 41-bis. Di questi, solo 67 sono stati annullati dai tribunali di sorveglianza, un dato dimezzato rispetto a quello degli anni trascorsi.

Il ministro dell’Interno, invece, sottolinea che nei 18 mesi di governo sono stati arrestati 21 dei 30 latitanti più pericolosi. “Un risultato superiore del cento per cento rispetto ai 19 mesi precedenti – dice Maroni -. Sono stati inoltre arrestati 299 latitanti (+83%), confiscati 2.942 beni per un valore di 1,8 miliardi di euro (+328%), mentre i beni sequestrati sono stati oltre 11 mila, per un valore di 6,2 miliardi di euro (+71 per cento)”.

9 dicembre, 2009 - 19.07