I giornali che contano nel mondo
L’Australia accoglie due panda
China Daily apre l’edizione online di questa mattina con la notizia che l’Australia ha accolto due esemplari di panda giganti provenienti dalla Cina.
I custodi dello zoo hanno dichiarato, secondo quanto si apprende nell’articolo, che sperano che la coppia di panda diventerà il primo paio da allevamento nel sud del mondo.
Cinque marinai britannici sono stati arrestati nel Golfo iraniano e un collaboratore del presidente Ahmadinejad ha fatto sapere i detenuti potrebbero subire gravi punizioni nel caso in cui abbiano agito con cattive intenzioni nei confronti del popolo iraniano.
Apre così l’edizione online del Times di Londra di questa mattina, martedì 1 dicembre.
Il Foreign office, secondo quanto si apprende dalle fonti, spera che gli uomini vengano rilasciati senza un estenuante disputa diplomatica.
I cinque uomini sono stati raccolti da navi da guerra iraniane mercoledì scorso, dopo che la loro barca da regata è stata intercettata sulla rotta da Bahrain a Dubai. I segnali da parte dell’Iran non sono stati molto promettenti. Fonti iraniane hanno fatto sapere che i cinque britannici potrebbero dover affrontare un’azione legale.
La notizia che il Rwanda è diventato il 54esimo paese del Commonwealth è comparsa questa mattina su Afrik.com, il quotidiano dell’informazione dell’Africa nera e del Maghreb.
L’adesione è stata decisa sabato, durante la riunione dei capi di stato dei paesi del Commonwealth. Il Rwanda, non avendo dei legami storici con la Gran Bretagna sarà il secondo stato membro, dopo il Mozambico, a non essere mai stato né una colonia né un protettorato britannico.
Il Rwanda aveva presentato lo scorso anno la domanda necessaria per entrare a far parte dell’organizzazione. Una candidatura da cui traspare la volontà di voltare le spalle alla Francia, volgendosi più volentieri verso il mondo anglo-sassone.
Questa mattina il quotidiano francese online Le Monde apre con una notizia che viene direttamente dalla Casa Bianca: Barack Obama ha deciso, per la seconda volta dall’inizio del suo mandato, di inviare rinforzi in Afghanistan.
Una decisione che fa già discutere, dal momento che la crisi ha messo a tappeto anche gli Stati Uniti. Nel 2010, il deficit statale dovrebbe raggiungere i 1500 miliardi di dollari.
L’opinione pubblica americana, che i sondaggi, fino all’inizio del 2009, volevano divisa sull’argomento, ha cominciato, da qualche mese, a manifestare una certa contrarietà alla guerra in Afghanistan. Il 52% della popolazione sarebbe contrario.
Il cineasta Michael Moore, intanto, avrebbe scritto una lettera a Obama per pregarlo di non diventare un “presidente di guerra, distruggendo le speranze che milioni di americani hanno riposto in lui”.