“La mia bussola è il Vangelo”
È scontro tra Dionigi Tettamanzi, cardinale e arcivescovo di Milano, e la Lega Nord.
Un attacco frontale, sferrato dalle pagine del quotidiano La Padania, il giorno dopo l’annuale discorso alla città pronunciato dall’arcivescovo di Milano.
Il giornale del Carroccio titolava a tutta pagina: “Cardinale o imam? Se lo chiedono in molti. Tettamanzi la città la vive poco”.
Il cardinale, come già aveva dimostrato in passato, ha fatto esercizio di responsabilità.
Nell’omelia del 7 dicembre, festa di Sant’Ambrogio, si è rivolto ai vescovi e ha detto: “È sempre notte per gli increduli, i quali, per quanto è loro possibile, si danno da fare per offuscare e oscurare la luce di Cristo con le nebbie di interpretazioni sinistre.
Da questo testo emerge – ha continuato Tettamanzi – la fisionomia pastorale propria dei vescovi.
A essi è affidata, come da preciso incarico, la cura, la custodia del gregge, ossia del popolo di Dio. È una custodia che comporta di riunire il gregge e in particolare di vigilare sul gregge e cosi difenderlo dagli assalti delle bestie spirituali, ossia dagli errori di quei lupi rapaci che sono gli eretici”.
La festa milanese coincide, dunque, con un nuovo momento di tensione tra l’arcivescovo e la Lega segnato prima dall’articolo sulla Padania e poi dall’intervista che il ministro alla semplificazione Roberto Calderoli ha rilasciato a un quotidiano italiano.
“Sono sereno, in questo momento riscopro il dono della libertà che trova radice e forza nella responsabilità. La mia bussola è la parola del Vangelo e le esigenze profonde stampate in ogni persona”.