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Terremoto ad Haiti -Accolti dalle autorità 13 connazionali

Arrivano i primi italiani

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Arrivano in Italia i primi 13 italiani coinvolti nella tragedia di Haiti.

Il Falcon 900 del 31° Stormo era partito da Guadalupe, dove i connazionali erano stati trasportati con un C130 dell’Aeronautica militare, verso le 3 di notte ora italiana.

Tra i primi a scendere Cristina Iampieri, avvocato dell’Onu rientrata insieme con il marito, Misha Rafael Berliski, e il figlioletto Leonardo di 10 mesi e il padre Bruno Iampieri e il gatto Pites. Nessun problema durante la trasvolata, come conferma Angelo Gusai il tecnico di volo: “Più ci avvicinavamo a Haiti e più vedevamo il disastro: tetti delle case venute giù, nuvole di fumo, macerie ovunque. Abbiamo avuto difficoltà ad atterrare per il gran traffico che si sta creando con l’arrivo degli aiuti e dei soccorsi”.

Ad attenderli il vicecapo dell’unità di crisi della Farnesina Massimiliano D’Antuono, l’ammiraglio Giovanni Vitaloni della Protezione civile e il vicecapo di gabinetto Tommaso Profeta. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha spiegato il senso della sua presenza: “Sono venuto ad accogliere questi nostri connazionali la città di Roma è mobilitata per questa accoglienza con la nostra protezione civile: qualsiasi cosa potremmo fare per rendere meno traumatico il loro rientro la faremo”.

“Quella di Haiti è una grande tragedia – ha concluso Alemanno – che deve avere una grande risposta di solidarietà”. Dodici, non più tredici gli italiani che, al momento, risultano dispersi sull’isola. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri, Franco Frattini. «Stiamo continuando le ricerche: sono ancora dodici gli italiani di cui non abbiamo notizia”, ha detto il ministro, giunto a Roma di ritorno dalla missione in Africa, aggiungendo che sono saliti invece a 190 i connazionali contattati.

17 gennaio, 2010 - 15.41