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Sicilia -La polizia ha sventato un piano del clan Emmanuello, che mirava a eliminare l'ex sindaco di Gela

Cosa nostra voleva uccidere Rosario Crocetta

<br />Rosario Crocetta

Rosario Crocetta

“Non ho mai perso la calma. E non la perdo neanche adesso. Continuerò a portare avanti con forza la battaglia contro il malaffare”.

A dichiararlo è Rosario Crocetta. L’ìex sindco di Gela sarebbe nel mirino di Cosa Nostra, che stava organizzando un piano per uccidere l’eurodeputato del Pd e la sorella del gup Giovanbattista Tona, in servizio al tribunale di Caltanissetta.

Un piano sventato dalla Direzione distrettuale antimafia e dalla sezione Criminalità organizzata della squadra mobile di Caltanissetta in collaborazione con il commissariato di Gela.
In nottata sono state eseguite cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip Marcello Testaquadra nei confronti di altrettanti affiliati al clan mafioso Emmanuello di Gela.

Notificati inoltre avvisi di garanzia ad altri quattro fedelissimi della cosca.
Il progetto doveva scattare questo mese, in attesa degli esiti di un processo che il giudice Tona sta celebrando nei confronti di otto affiliati del clan Emmanuello, arrestati nell’ambito dell’operazione Genesi per la guerra di mafia che insanguinò Gela negli anni novanta.

Già nel 2006 Cosa Nostra aveva pianificato l’omicidio di Crocetta, allora sindaco di Gela, per la sua netta azione di contrasto della mafia e a favore della legalità.


20 gennaio, 2010 - 12.40