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Puglia - Nichi Vendola sulla sua possibile iscrizione nel registro degli indagati in merito a un'inchiesta sulla sanità

“Non ho nulla di cui vergognarmi”

<p> Nichi Vendola</p>

Nichi Vendola

“Non ho nulla di cui vergognarmi. Se fosse vero, sarebbe una notizia che non mi scalfisce”.
A dichiararlo è Nichi Vendola. commentando le notizie di oggi su una sua possibile iscrizione nel registro degli indagati per tentata concussione.

A pochi giorni dalle primarie del centrosinistra in Puglia, alcuni quotidiani scrivono che Vendola sarebbe indagato dalla procura di Bari nell’ambito di un’inchiesta sulla sanità pugliese per presunte sue pressioni per nominare primario di un ospedale regionale il professor Giancarlo Logroscino, associato all’università americana di Harvard e rientrato in Puglia dagli Usa.

“Sto aspettando anch’io di sapere dalla Procura se sono indagato”, ha detto il presidente della Regione Puglia.
“In un’Italia in cui puoi diventare primario anche se sei ignorante come una capra purché tu sia ben protetto dai partiti – ha detto Vendola -, noi abbiamo costruito una storia differente. E’ difficile per me pensare di essere iscritto nel registro degli indagati per una cosa per la quale pensavo di poter prendere una lode”.

E a proposito delle primarie fissate per domenica, Vendola ha detto: “Capisco bene che questa è la settimana delle primarie e che la lotta politica si possa svolgere su tanti piani, a volte anche inclinati che rischiano di portarci in un dirupo”.

L’attuale presidente della Regione Puglia aveva già ricostruito questa vicenda in una lunga audizione davanti al pm di Bari Desirè Digeronimo che coordina questo filone delle indagini sulla sanità pugliese assieme ai magistrati Francesco Bretone e Marcello Quercia.

Nel novembre scorso i carabinieri cosegnarono alla Procura un’informativa in cui insieme a Vendola erano state denunciate anche dieci persone per altri episodi di presunti illeciti nelle procedure di nomina di primari e dirigenti nelle Asl pugliesi.

19 gennaio, 2010 - 17.00