Invia questo articolo Stampa questo articolo
Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
  • Webnews
  • Digg
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live-MSN
  • MySpace
  • OKnotizie
  • Technorati
  • YahooMyWeb
  • TwitThis
Esteri - L'ex premier britannico interrogato sui motivi dell'invasione al paese mediorientale

Tony Blair depone sull’Iraq

<br />Tony Blair

Tony Blair

E’ arrivato il giorno di Tony Blair.

E’ attesa per oggi la deposizione dell’ex premier britannico Blair sull’Iraq e sulla decisione presa dal suo governo, nel 2003, di invadere il Paese. La stampa inglese si attende un interrogatorio serrato e l’ammissione di qualche errore da parte del leader laburista.
Ma anche una strenua difesa dell’idea che Saddam Hussein avesse davvero “la capacità e l’intenzione” di costruire armi di distruzione di massa.

L’udienza di oggi, che inizierà alle 10,30 davanti alla commissione presieduta da John Chilcot, è considerata come il culmine della “Iraq inquiry”, l’indagine fortemente voluta dall’opinione pubblica britannica sui retroscena che hanno portato Londra ad affrontare una guerra molto impopolare e altrettanto costosa.

Blair si affiderà al fatto che l’invasione del paese avrebbe “migliorato e salvato la vita a molti iracheni”.

All’udienza saranno presenti anche numerosi familiari dei 179 soldati deceduti in Iraq ed è prevista una manifestazione di protesta all’esterno.
L’interrogativo principale resta quello delle ragioni che hanno spinto Tony Blair e i suoi consiglieri più fidati a decidere di spodestare Saddam Hussein tanto da interpretare volutamente in modo esagerato i rapporti dell’intelligence sulle capacità belliche di Baghdad.

29 gennaio, 2010 - 13.09