Frattini: “Svizzera e Libia pronte ad accordo”
Svizzera e Libia si sono dette pronte a un accordo che metta fine alla vicenda che ha portato al blocco dei visti dei cittadini europei.
Ma Tripoli chiede che venga aperta un’indagine sulle foto scattate a un figlio di Gheddafi in un ufficio svizzero mentre era in stato d’arresto, finite poi sui media.
Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini, dopo aver incontrato il suo omologo libico e quello maltese.
“La collega svizzera mi ha detto di essere pronta a concludere un accordo definitivo’”, ha riferito Frattini a proposito della telefonata avuta ieri con la ministro svizzera degli Esteri Micheline Calmy-Rey.
L’accordo, ha detto il capo della Farnesina, comprende il rientro in Svizzera dei due cittadini bloccati in Libia e la cancellazione dalla lista nera di 186 personalità libiche, tra cui lo stesso leader Muammar Gheddafi.
“Il collega libico, invece, oggi mi ha detto che loro non hanno problemi”, ha aggiunto Frattini, precisando però che le autorità libiche chiedono “l’apertura di un’indagine sulla fuoriuscita di fotografie scattate in un ufficio pubblico” ad Hannibal Gheddafi.