“L’Iran verso la dittatura militare”
“L’Iran va verso la dittatura militare”.
Lo ha detto il segretario di Stato americano Hillary Clinton, che, questa mattina, ha manifestato la sua preoccupazione per la recrudescenza delle violenze in Iran, di fronte agli studenti arabi del campus di Carnegie Mellon, in Qatar.
“Le Guardie della Rivoluzione in Iran – ha continuato – stanno guadagnando sempre più potere, tanto da prendere il posto del governo dell’Iran. Il leader supremo, il presidente, il parlamento, stanno per essere soppiantati”.
Il rimedio è soltanto uno, secondo la Clinton: continuare a discutere “in modo approfondito con i nostri amici del Golfo su quello di cui hanno bisogno per contrastare la minaccia iraniana”. Ed è proprio la linea adottata dal segretario di Stato americano, che è in partenza per l’Arabia Saudita per incontrare Re Abdullah e il ministro degli Esteri, Saud al-Faisal.
Gli Stati Uniti hanno ceduto al Qatar, così come a Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Bahrain, sistemi di difesa anti missile. Ma non è abbastanza. Sul fronte del dialogo con i paesi arabi, gli Stati Uniti hanno ancora molto da fare. E la Clinton non lo nasconde, ma ammette anche che l’instaurazione di un rapporto di fiducia reciproca richiede tempo.
“La costruzione di una relazione più forte non può avvenire da un giorno all’altro o neanche in un anno” ha dichiarato, durante il discorso promunciato alla conferenza Us-Islamic World Forum.