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Scienze e tecnologie - La Cina avverte Google sull'eventule chiusura del proprio sito

“Anche se si ritira deve rispettare regole”

<p>Il logo di Google</p>

Il logo di Google

Google dovrà obbedire alle regole del governo cinese, anche se decidesse di ritirarsi dal Paese asiatico per le vicende della censura su Internet e dell’azione di hacking di cui è rimasta vittima.

Lo ha riferito oggi un portavoce governativo cinese.
Gli investitori hanno liquidato le azioni di Google dopo i segnali che l’azienda potrebbe chiudere il proprio sito di ricerche web in Cina, Google.cn, due mesi dopo aver annunciato che non intende sottostare alle regole di censura imposte da Pechino e aver denunciato un’azione di hacking che sarebbe partita dal territorio della Cina.

Google non ha però annunciato alcun piano. Resta, dunque, l’incertezza per gli utenti sulla possibilità che proceda unilateralmente a eliminare i filtri censori cinesi oppure a chiudere il proprio portale.

Google ha aperto il proprio sito di ricerca cinese nel 2006.
“Speriamo che se Google continuerà a operare in Cina, oppure se farà altre scelte, rispetterà le regole legali cinesi”, ha detto Yao durante una conferenza stampa.
“Anche se se ne andasse, dovrebbe gestire le cose secondo le regole e gestire in modo appropriato le altre questioni”.

16 marzo, 2010 - 11.58