Arriva l’arbitro per i licenziamenti
Via libera dal Senato all’arbitrato nelle controversie di lavoro.
Approvato definitivamente il collegato alla finanziaria sul lavoro con 151 voti favorevoli, 83 contrari e 5 astenuti.
“Il lavoratore – ha spiegato il ministro Maurizio Sacconi – avrà la possibilità in più di ricorrere all’arbitrato e tutto sarà regolato dai contratti collettivi”.
I quindicenni potranno fare l’ultimo anno di scuola dell’obbligo con l’apprendistato. Serve un accordo tra regione e ministeri.
Critici opposizione e Cgil per cui il provvedimento sarebbe un attacco all’articolo 18, le cui tutele verrebbero aggirate.
Le norme in pratica prevedono che gli accordi collettivi di lavoro possano consentire al datore di lavoro e al lavoratore di sottoscrivere clausole compromissorie per devolvere eventuali controversie di lavoro all’arbitro, escludendo così il ricorso al giudice del lavoro.
Inoltre l’arbitro potrà, se così viene pattuito, decidere secondo equità, cioèsenza dover rispettare una serie di diritti difesi dalle leggi in vigore, a partire dall’articolo 18.
Quel che conta è che che queste clausole siano certificate. Le parti hanno un anno di tempo per trovare un accordo collettivo, ma se non ci riescono, è il governo a provvedere per decreto, sentite le parti.