“Sono indagato?”
“Sono indagato?”. Il premier Berlusconi lo ha chiesto ufficialmente alla Procura di Trani.
L’istanza è stata depositata dall’avvocato Filiberto Palumbo, di Bari, che assiste il presidente del consiglio assieme all’avvocato Niccolò Ghedini. La richiesta è stata depositata all’ufficio registro generale della Procura ai sensi dell’articolo 335 del Codice di procedura penale dopo la diffusione di notizie di stampa secondo le quali Berlusconi sarebbe indagato per concussione. Il capo del governo, infatti, non ha mai ricevuto dalla Procura di Trani alcun avviso di garanzia.
Intanto con una nota l’avvocato Ghedini chiarisce quali sono a suo avviso i termini giuridici dell’inchiesta portata avanti dalla procura pugliese. “L’irrilevanza penale dei fatti, e comunque la totale e assoluta incompetenza territoriale di quella Procura sono dimostrate – dice Ghedini – dalle notizie sulle indagini in corso a Trani. Tutto è nelle mani della procura e degli investigatori e, guardacaso, a pochi giorni dalle elezioni, si leggono non solo i contenuti delle intercettazioni, ma perfino i precisi numeri delle stesse e, pur anche, i nomi di chi sarà interrogato nei prossimi giorni. Tutto ciò è inaccettabile”.
Intanto il caso che ha investito il consigliere togato del Csm, Cosimo Maria Ferri, che sarebbe coinvolto nell’inchiesta di Trani, sarà discusso molto probabilmente nella riunione di martedì mattina del Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli. Martedì, infatti, i vertici del Csm – il vicepresidente Nicola Mancino, il primo presidente e il procuratore generale della Cassazione, Vincenzo Carbone e Vitaliano Esposito – si riuniranno come già stabilito la scorsa settimana.
Appare però scontato che le notizie che riguardano il togato di magistratura indipendente saranno al centro della riunione.