“Cucchi è morto perché non è stato curato”
“Stefano Cucchi è morto perché non è stato curato”.
E’ la conclusione a cui è arrivato il professor Paolo Arbarello, responsabile dell’istituto di medicina legale e a capo di una equipe medica nominata dal pm che conduce l’inchiesta sulla morte del giovane.
Per Arbarello, dunque, Cucchi non sarebbe morto per disidratazione, ma perché, pur in condizioni cliniche estremamente difficili, non sarebbe stato curato.
Nella relazione si smentiscono i risultati della commissione guidata da Ignazio Marino, in cui si parla di morte per disidratazione. Da quanto si apprende, infatti, Cucchi quando è morto aveva la vescica piena e il giorno prima aveva bevuto tre bicchieri di acqua.
Allo stesso modo non hanno causato la morte neanche le lesioni vertebrali, una antica e l’altra recente, tipiche di una caduta da seduto, che ha coinvolto il coccige.
“Abbiamo registrato – ha detto Arbarello – omissioni e negligenze nelle terapie. Un paziente in quelle condizioni doveva innanzitutto essere trasferito in un reparto adeguato, ma andava anche trattato diversamente da quanto è stato fatto”.