“L’inchiesta sarà trasparente”
“L’inchiesta sugli italiani di Emergency sarà trasparente”. Lo ha assicurato il premier afghano Hamid Karzai.
I tre attualmente sono in stato di fermo a Kabul con l’accusa di essere coinvolti nei preparativi di un attentato.
Lo si legge in una nota emessa dal suo ufficio dopo che lo stesso Karzai ha incontrato oggi l’inviato speciale della Farnesina che gli ha consegnato una lettera del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul caso.
“Karzai – si legge nel comunicato – ha enfatizzato la trasparenza dell’indagine e dato assicurazioni sul fatto che l’inchiesta sarà condotta nei limiti delle regole costituzionali”.
“Se il risultato dell’indagine proverà le accuse, sarebbe uno shock per la popolazione afghana” ha sottolineato il presidente afghano all’inviato italiano, l’ambasciatore Attilio Iannucci, aggiungendo però che il caso non avrà comunque effetti negativi nelle relazioni tra i due Paesi.
I tre operatori italiani di Emergency del centro di Lashkar-gah, Marco Garatti, Matteo Dell’Aira e Matteo Pagani, e i loro sei colleghi afghani sono stati fermati sabato 10 aprile, con l’accusa di aver preso parte ad un complotto per assassinare il governatore della regione di Helmand, Gulab Mangal.