Marrazzo fu vittima di un’imboscata
Marrazzo fu vittima di un’imboscata. Lo hanno affermato i giudici della Cassazione.
“L’ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo – si legge nelle motivazioni dell’ordinanza con cui nel febbraio scorso hanno accolto ricorso della Procura di Roma contro la scarcerazione del maresciallo dei Nicola Testini - fu chiaramente la vittima predestinata di un agguato organizzato ai suoi danni”.
Per quanto concerne la posizione di Marrazzo la Suprema Corte afferma che “nei confronti di Marrazzo nulla autorizza ad ipotizzare condotte delittuose, essendo egli chiaramente la vittima predestinata di quella che è stata considerata come un’imboscata organizzata ai suoi danni”.
Ciò anche se “la droga l’avesse portata l’ex governatore, nessuna conseguenza di natura penale avrebbe potuto derivargliene, trattandosi di droga chiaramente destinata al consumo personale. E’ ugualmente irrilevante, sotto il profilo penale, l’uso, da parte dello stesso Marrazzo, dell’auto di servizio per raggiungere l’abitazione di via Gradoli, dal momento che di questa auto l’ex presidente della Regione Lazio era autorizzato a servirsi”.
“Quello che risulta – continua la Consulta – è che i militari hanno eseguito delle significative riprese video del Marrazzo in atteggiamento certamente compromettente, specie per un uomo che ricopriva un importante ruolo istituzionale; riprese le cui finalità non erano certo quelle di assicurare, a fini di giustizia, le tracce di reati, o di individuare i colpevoli di condotte delittuose, ma solo di registrare situazioni scabrose per ottenere indebiti vantaggi”.