“Non farò un altro partito”
“Non farò un altro partito, ma continuerò a discutere dentro il mio”.
Lo ha precisato in tv Gianfranco Fini dopo la polemica con Berlusconi.
“Non ci saranno imboscate – assicura il presidente della Camera a Lucia Annunziata a “In mezz’ora” – faremo la nostra parte perché il programma di governo sia rispettato. La lealtà non può essere acquiescenza”.
L’ex leader di An torna sull’intervento di venerdì davanti al premier e agli altri esponenti del Pdl. “Ho sollevato problemi squisitamente politici – spiega – perché con Berlusconi non c’è una questione personale, ho detto tante volte che lui è il leader”. Il premier ha dichiarato che un presidente della Camera deve rimanere super partes, invitandolo esplicitamente a lasciare lo scranno più alto di Montecitorio se vuole avere libertà di critica all’interno del partito.
“Io non mi dimetto – risponde Fini. – Sono e sarò invece pronto a discutere di dimissioni nel caso in cui venissi meno ai miei doveri di rispettare e di far rispettare le regole”.
E il futuro del Pdl? “È finita una certa fase, ne inizia un’altra – sostiene il presidente della Camera -. Un partito a forte leadership non può cancellare il dissenso, le opinioni diverse. Ma Berlusconi queste cose le sa benissimo. È una questione superata”.
L’ex leader di An entra poi nel merito delle riforme da fare: “Dobbiamo essere certi che il federalismo fiscale non metta a rischio l’unità nazionale. Su questo inciderà positivamente la responsabilità del presidente del Consiglio e anche dei ministri della Lega, a cominciare da Bossi”.