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19enne suicida a Viterbo - Dopo l’analisi delle pagine di diario

Ragazza violentata, spunta il nome dello stupratore

<p>Polizia</p>

Polizia

19enne suicida, c’è il nome dello stupratore.
Potrebbero scattare molto presto le manette ai polsi dello stupratore della 19enne che, lo scorso novembre, si impiccò in una casa di accoglienza, a Viterbo. Gli investigatori sarebbero riusciti a identificare l’uomo che l’avrebbe violentata quando la giovane aveva appena 16 anni.

Nome, cognome, fotografia. Il volto del presunto stupratore ha preso forma dalle pagine del diario della ragazza, misteriosamente recapitato per posta ai suoi genitori.

I dati anagrafici dell’uomo non sono stati resi noti. Il suo arresto potrebbe essere solo questione di tempo. Il tempo, per la procura di Tivoli, di acquisire il fascicolo che contiene l’indagine sul suicidio della 19enne e di rintracciare l’uomo di cui la ragazza parla nei suoi drammatici racconti.

Il diario, che copre un periodo di almeno tre anni, è stato passato al setaccio dagli investigatori.
Quel che è da subito emerso è che le sofferenze della ragazza sono durate per anni. Il primo episodio di violenza sarebbe avvenuto a Rignano Flaminio il 17 gennaio 2006.

L’altro, a Viterbo, dopo qualche settimana. Ma la giovane non ha mai trovato la forza di confidarsi con qualcuno. Si è aperta solo alle pagine del suo diario. E proprio qui spiega di non essere mai riuscita a parlare ai suoi familiari degli abusi subiti.

Nel 2009, a distanza di tre anni dai due stupri, la 19enne prova ancora dei sensi di colpa. Soprattutto nei confronti del ragazzo col quale, nel frattempo, si era fidanzata. Da quanto sarebbe scritto nel diario, la giovane provava un enorme disagio nel pensare di dover rivelare al suo fidanzato di aver perso la verginità in quel modo orribile.

Un altro dettaglio che emergerebbe, dalla riapertura delle indagini, riguarderebbe le chiamate che la ragazza riceveva dal presunto stupratore. Telefonate martellanti e frequenti, delle quali il padre della 19enne era al corrente. Sarebbe stata proprio lei a parlargliene.

Il padre le aveva consigliato di denunciare il fatto ai carabinieri o, semplicemente, di cambiare il numero del cellulare.

Anche quelle molestie, attualmente, sono al vaglio degli inquirenti. Per cercare di capire se la ragazza sia stata istigata al suicidio. Non solo a causa degli abusi sessuali, ma anche delle molestie telefoniche.

20 aprile, 2010 - 13.53