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Giustizia -Pene severe per editori e giornalisti

Stretta sulle intercettazioni

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No alla pubblicazione delle intercettazioni prima dell’udienza preliminare.

La commissione Giustizia del Senato ha bocciato gli emendamenti soppressivi per quanto riguarda il comma che punisce gli editori che pubblicano gli atti dei procedimenti e le intercettazioni prima dell’udienza preliminare. Sono previste sanzioni pecuniarie da 64500 euro a 464.700 euro.

La commissione deve anche esaminare l’emendamento del relatore che prevede le pene per i giornalisti: chiunque pubblicherà “in tutto o in parte, anche a guisa d’informazione” atti o documenti di un procedimento penale di cui sia vietata per legge la pubblicazione è punito con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda da 2mila euro a 10mila euro.

Chiunque pubblicherà le intercettazioni e le registrazioni fraudolente è punito con la pena dell’arresto fino a due mesi e l’ammenda da euro 4mila a euro 20mila. Le pene per i giornalisti potrebbero, però, anche essere più severe.

La Commissione Giustizia del Senato ha approvato un emendamento che prevede il carcere da uno a sei anni per “chiunque rivela indebitamente notizie inerenti ad atti del procedimento penale coperti dal segreto, dei quali è venuto a conoscenza in ragione del proprio ufficio”. La stessa condanna potrebbe essere comminata al giornalista che verrebbe chiamato a rispondere in correità con chi gli ha fornito l’informazione.

19 maggio, 2010 - 18.59