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Cronaca - Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat, sul futuro di Pomigliano D'Arco

“Senza accordo si ammazza l’industria”

<p> Sergio Marchionne</p>

Sergio Marchionne

“Se vogliamo ammazzare l’industria, me lo dite. Lo facciamo, sono disposto a fare quello che vogliono gli altri”.

A dichiararlo è l’amministratore delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, che così ha commentato la situazione di confronto fra la Fiat e i sindacati per il futuro degli stabilimenti italiani e in particolare di Pomigliano d’Arco, dove il 22 giugno ci sarà un referendum sull’accordo raggiunto fra il gruppo torinese e alcuni sindacati. Esclusa la Fiom che non ha deciso di non firmare gli accordi stabiliti.

“L’Italia non avrà un futuro a livello di manifacturing. L’industria non esisterà più – ha spiegato l’amministratore -. Non mi riconosco, come industriale, nei discorsi che vengono fatti dalla Fiom. Stiamo facendo discussioni sui giornali, sulle televisioni, eccetera, su principi d’ideologia che ormai non hanno più corrispondenza nella realtà”.

L’amministratore delegato del gruppo Fiat si è detto dispiaciuto della polemica attorno all’accordo raggiunto con alcuni sindacati per spostare la produzione della nuova Panda nello stabilimento di Pomigliano D’Arco.

“Mi dispiace che ci sia tutta questa polemica sull’accordo, che doveva essere fondamentalmente semplice”, ha concluso Marchionne.
E sul referendum previsto per martedì. “Mi attendo un esito positivo – ha dichiarato – e la percentuale deve essere sufficientemente alta da garantirci di poter utilizzare lo stabilimento”.

19 giugno, 2010 - 10.26