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Usa - Lo ha annunciato ieri sera il presidente Barack Obama

Iraq, la guerra è finita

<p>Barack Obama</p>

Barack Obama

“La missione di combattimento dell’America in Iraq si è conclusa”.

Con queste parole, il presidente Barack Obama ha annunciato agli Stati Uniti e al mondo la fine della guerra in Iraq.

Lo ha fatto alle otto di ieri sera, con un discorso solenne pronunciato dallo Studio Ovale della Casa Bianca.

L’Operazione Iraqi Freedom, iniziata nel 2003 per esportare in Iraq la democrazia, si conclude nel 2010 con una lunga lista di vittime. 4427 soldati morti e 34mila tra feriti e mutilati. Una scia di sangue lunga sette anni.

“Non è il momento di celebrare vittorie”, dice Obama, visto “il prezzo immenso” pagato dagli Stati Uniti per portare a termine la missione.

“Questo è stato un capitolo eccezionale della storia. Ma ora abbiamo assolto la nostra responsabilità, ed è tempo di voltare pagina”.

Al milione e mezzo di militari americani che hanno combattuto in Iraq, va tutta la riconoscenza del presidente. “Sono fiero di essere il vostro comandante capo – dichiara Obama – avete fatto un lavoro straordinario”.
Entro la fine del 2010, gli ultimi 50mila soldati americani in servizio in Iraq lasceranno il Paese, come promesso dal presidente Usa. “E’ cruciale continuare ad assistere le forze di sicurezza locali – spiega Obama -. Poi dobbiamo proteggere il nostro personale civile, diplomatici e specialisti degli aiuti umanitari che affiancano gli sforzi del popolo iracheno per ricostruire il Paese”. Ecco perché il ritiro completo non avverà subito, ma prima della fine dell’anno.

“L’Iraq ora ha l’opportunità di costruirsi un futuro migliore, e l’America è più sicura”. Ma, sul destino iracheno, pesano i conflitti interni e le faide che impediscono da marzo la formazione di un nuovo governo. Arginarle, da oggi in poi, sarà compito dei dirigenti locali, cui Obama lancia un accorato appello.
“È ora che facciate un passo avanti – dichiara il presidente -. Da oggi la sicurezza del Paese è nelle vostre mani”.

Ma per una guerra che finisce in Iraq, ce n’è un’altra che continua in Afghanistan, dove il fronte è ancora aperto e il ritiro dei soldati una prospettiva molto lontana. Obama non lo nasconde. “I combattimenti continueranno a essere molto duri”, annuncia il presidente, dopo la morte, negli ultimi cinque giorni, di 22 soldati americani. E’il bilancio più impietoso dall’inizio della guerra, e il peggio non è ancora passato.

In Afghanistan siamo a caccia di al Qaeda – ha spiegato Obama – cioè dei terroristi che attaccarono l’America e continuano a tramare contro di noi. Dopo l’11 settembre questa nazione si è unita nella promessa che non lasceremo ripetere una simile aggressione. Siamo a caccia di coloro che hanno perpetrato quel crimine e non gli daremo tregua”.

1 settembre, 2010 - 10.12