Kim Jong-il verso il potere
La terza generazione dei Kim al potere in Corea del Nord.
Dopo una serie di rinvii, oggi finalmente inizierà la riunione plenaria del Partito dei Lavoratori che dovrà deliberare il tanto atteso cambio della guardia.
Il copione è noto da tempo: Kim Jong-il, il “caro leader” al potere da 16 anni, passerà il testimone a suo figlio Kim Jong-un.
Di ufficiale sui tempi, i meccanismi e le modalità della storica successione non c’è nulla, se non uno scarno comunicato dell’agenzia di stampa nordcoreana che annuncia l’apertura del vertice del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori.
Per capirne di più bisogna affidarsi alle ricostruzioni dell’intelligence sudcoreana, la più abile al mondo nel leggere le carte della vita politica a Pyongyang, a decifrarne i misteri, a interpretarne il linguaggio, ad anticiparne le mosse.
E questa volta gli esperti-spie di Seul non hanno dubbi: dalla riunione che inizia oggi a Pyongyang emergerà il nome del successore di Kim Jong-il. D’altronde, abolita da tempo qualsiasi forma di pluralismo-dissenso interno al regime, il plenum del Partito dei Lavoratori è un evento più unico che raro.
Secondo gli osservatori sudcoreani, infatti, l’ultimo conclave del partito unico nordcoreano si svolse addirittura trent’anni fa. Anche in quell’occasione, il vertice della nomenklatura fu convocato dal fondatore del partito in persona, Kim Il-sung, il mitico padre-padrone della Corea del Nord, per definire con largo anticipo la successione al potere.
Fu così che alla morte del venerabile e venerato “grande leader”, nel 1994, lo scettro del potere passò in modo automatico e indolore nelle mani di suo figlio Kim Jong-il.