“La missione va avanti”
Dopo il cordoglio per la morte dei soldati italiani in Afghanistan si accende il dibattito sul ritiro dei militari in missione.
Antonio Di Pietro rinnova la richiesta di ritiro delle truppe da quel teatro, che considera come il “Vietnam italiano”, la maggioranza ribadisce la necessità di continuare la missione.
Andare avanti in Afghanistan; anche se, sottolinea il leader del Pd Pierluigi Bersani, “serve una riflessione sulla strategia” da seguire. “Profondamente commosso” si dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, “interpretando il profondo cordoglio del Paese” sottolinea l’impegno “per la pace e la stabilita” dei militari in Afghanistan.
“Addolorato” è il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che riceve le “sincere condoglianze” del premier russo Vladimir Putin.
In ogni caso, sostiene il ministro degli Esteri Franco Frattini, la missione in Afghanistan è fondamentale e continua. Almeno fino al 2011, come è stato concordato con gli alleati, puntualizza il ministro della Difesa Ignazio La Russa, secondo cui “parlare oggi di ritiro delle truppe è sciacallaggio”.
Ma se la missione va avanti serve una nuova strategia. A chiederla è lo stesso ministro Frattini: “Siamo assolutamente impegnati affinchè a partire dal prossimo Vertice della Nato a Lisbona, a novembre, si possa definire la nuova fase di transizione della strategia internazionale in Afghanistan e venga accelerata, provincia per provincia, l’assunzione delle responsabilità di sicurezza e controllo del territorio da parte dalle forze afghane”.