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La versione del ministro dell'Interno è opposta a quella della pm

Caso Ruby, Maroni contro Fiorillo

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Ruby

Caso Ruby, la versione della pm contro quella del ministro Maroni.

La misteriosa notte del 27 maggio scorso, dopo il fotosegnalamento di rito, Ruby, che allora era ancora minorenne, senza famiglia, fu affidata al consigliere regionale Pdl Nicole Minetti. A suggerire la Minetti come “tutore” della ragazza, telefonando al capo dell’ufficio di gabinetto Pietro Ostuni, fu il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Il premier avrebbe sollecitato il funzionario della polizia spiegando che sarebbe stato meglio non affidare la giovane donna a una comunità protetta perché si trattava della nipote del presidente dell’Egitto Hosni Mubarak.

Le versioni sono, appunto, due. La Questura di Milano assicura che il procedimento di fotosegnalamento della ragazzina, accusata di furto, si è svolto secondo le regole e senza “via preferenziale”.

“Quella sera abbiamo telefonato a diverse strutture che ospitano i minori per trovarle una sistemazione – è la versione ufficiale della Questura – ma non c’era posto da nessuna parte. Dunque, dopo aver chiesto l’autorizzazione al pubblico ministero di turno in quel momento al Tribunale per i minorenni, abbiamo affidato la ragazza al consigliere regionale Nicole Minetti”.

Ma il pm che era di turno quella notte, il magistrato Annamaria Fiorillo, nega con tutte le forze di aver mai affidato la 17enne alla Minetti smentendo di fatto sia la polizia, sia il ministro degli Interni Maroni, che ha sempre appoggiato la versione della Questura.

Ma la Fiorillo non ci sta. E vuole che a ristabilire la verità sia il Csm, organo supremo di vigilanza della magistratura. “Essendo stata personalmente coinvolta in questa vicenda in veste di pubblico ministero di turno – scrive il magistrato in una lettera indirizzata al Csm – Chiedo che la discrepanza con i dati a mia conoscenza venga chiarita”.

“Si deve sapere – ha spiegato il magistrato – che io non ho mai dato alcuna autorizzazione all’affido della minorenne”.

“La mia posizione è la stessa del procuratore capo di Milano – ha dichiarato invece Maroni – Per me la vicenda è chiusa”.

11 novembre, 2010 - 12.36