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Esteri -L'uso delle parole straniere è considerato distruttivo di un influsso negativo sulla società

Inglese vietato sui media cinesi

Inglese vietato sui media cinesi.

Il crescente utilizzo di parole e sigle in inglese “mina seriamente la purezza della lingua scritta e parlata cinese”, secondo una direttiva emanata lunedì dall’amministrazione generale della stampa e pubblicata oggi dai giornali.

L’uso degli inglesismi “distrugge uno sviluppo linguistico e culturale sano e armonioso, ed esercita un influsso negativo sulla società”, rende noto l’istituzione.

Da qui dunque il divieto di introdurre parole straniere in pubblicazioni scritte in cinese e creare neologismi di significato poco chiaro.

Le aziende che violano la direttiva si esporranno a sanzioni amministrative, che però non vengono specificate.

L’amministrazione generale della stampa ha comunque lasciato la possibilità di utilizzare le parole straniere, “se necessario”, ma solo se seguite da una traduzione o una spiegazione in cinese.

L’amministrazione generale per la stampa e le pubblicazioni (Gapp), l’agenzia governativa incaricata di controllare il settore, scrive che “le parole straniere mischiate con quelle cinesi danneggiano gravemente la purezza della lingua cinese e turbano l’altrimenti sano e armonioso ambiente culturale”.

22 dicembre, 2010 - 19.51