“Pene troppo basse”
Ottant’anni di carcere.
E’ la richiesta del pm Raffaele Guariniello per gli imputati al processo per il rogo della Thyssenkrupp di Torino. Un terribile incidente sul lavoro che costò la vita a sette operai, morti il 6 dicembre 2007.
Ci sono volute più di dieci udienze per arrivare alle richieste di pena. Una maxirequisitoria nella quale il pm ha ricostruito tutte le fasi della tragedia. Evitabile, secondo l’accusa, se i vertici dell’azienda avessero investito di più sulla sicurezza degli operai.
Alla fine del suo intervento, il pm ha chiesto 16 anni e 6 mesi per Harald Estenhanh, amministratore delegato della multinazionale, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale.
Per quattro dei dirigenti alla sbarra (Cosimo Cafueri, Raffaele Salerno, Gerard Priegnitz e Marco Pucci) sono stati chiesti 13 anni e sei mesi.
Nove anni per il quinto (Daniele Moroni), imputato, come gli altri, per omicidio colposo e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche.
Il pm ha chiesto, inoltre, il pagamento, da parte della Thyssenkrupp di una maxi-sanzione da un milione e mezzo di euro, per illeciti amministrativi connessi alla mancata adozione di norme antinfortunistiche, con l’aggravante che i comportamenti dei manager coinvolti sono stati a vantaggio della società.
Chiesti anche l’esclusione da agevolazioni e sussidi per un anno e la revoca di quelli esistenti, la pubblicazione della sentenza a spese dell’azienda sui maggiori quotidiani, anche internazionali, e il divieto di pubblicizzare i propri prodotti per un anno.
Dura la reazione dei familiari degli operai morti nel rogo. “La pena chiesta è troppo bassa – ha detto Grazia Rodinò, madre di Rosario, una delle vittime, all’uscita dall’aula -. Spero che i giudici l’aumentino. Gli imputati devono pagare per sette vite”.
Nell’incendio morirono Antonio Schiavone, 36 anni, Rosario Rodinò di 26 anni, Rocco Marzo di 54 anni, Roberto Scola di 32 anni, Angelo Laurino di 43 anni, Bruno Santino di 26 anni, Giuseppe De Masi di 26 anni.
Il processo continuerà il 14 gennaio, con le repliche delle difese.