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Roma- Liberati gli altri - Alemanno: "Decisione ingiusta"

Scontri, solo un ragazzo ai domiciliari

<p>Gianni Alemanno</p>

Gianni Alemanno

Scontri a Roma, solo un ragazzo rimane ai domiciliari.

I ventidue giovani arrestati due giorni sono già ritornati in libertà. Il Tribunale di Roma ha stabilito l’obbligo di firma per alcuni di loro, confermando gli arresti domiciliari solo per un altro.

I ragazzi coinvolti nel procedimento sono accusati di resistenza aggravata e danneggiamento aggravato, e sono state fissate le udienze.

Il tribunale ha confermato gli arresti disponendo i domiciliari per Mario Miliucci (secondo l’accusa trovato con due sassi addosso), la scarcerazione per i genovesi Dario Campagnolo, Emanuele Gatti e Fabrizio Ripoli (per loro ha stabilito il divieto di tornare a Roma), e la libertà senza misure restrittive per il cittadino francese Charlie Plaza e per Edoardo Zanetti, mentre a Patrizio D’Acunzo è stato imposto l’obbligo di firma. Per questo gruppo di giovani il processo è fissato il 23 dicembre.

Poco dopo sono state decise le misure per un secondo gruppo di manifestanti: obbligo di firma per Matteo Sordini e Alessandro Zeruoli, libertà per Michele Lucani, Matteo Angius e Leo Fantoni. Per loro il processo è stato fissato il 13 giugno.

Giovedì pomeriggio lo stesso provvedimento è stato preso anche per Michele Borromeo, Martino Reviglio Della Veneria e Anna Chiara Mezzani (per loro il processo è stato fissato al 17 febbraio). Liberi anche Sacha Montanini, Angelo De Matteis, Nicola Corsini, Gerardo Moresella, Federico Serra, Andrea Donato, Alice Niffoi e Riccardo Li Calzi. La difesa di quest’ultimo ha mostrato un video che riprende le fasi dell’arresto. Per questi ultimi, accusati, a vario titolo, oltre che di resistenza aggravata anche di lesioni, il processo è stato fissato al 15 febbraio.

“Sono costretto a protestare a nome della città di Roma contro le decisioni del Tribunale di rimettere in libertà in attesa di giudizio quasi tutti gli imputati degli incidenti di martedì scorso”. E’ questo il commento del sindaco Gianni Alemanno.

“C’è una profonda sensazione di ingiustizia di fronte a queste decisioni perché i danni provocati alla città e la gravità degli scontri – spiega Alemanno – richiedono ben altra fermezza nel giudizio della magistratura sui presunti responsabili di questi reati.

Non è minimizzando la gravità di questi fatti che si dà il giusto segnale per contrastare il diffondersi della violenza politica nella nostra città”.

“C’è veramente da augurarsi – conclude – di non vedere queste persone di nuovo all’opera quando qualcuno, nei prossimi giorni, cercherà di contrastare le decisioni del Parlamento sulla riforma universitaria”.

16 dicembre, 2010 - 19.18