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Cronaca- Gli accertamenti della Procura escluderebbero un guasto alle attrezzature - Caso archiviato

“Taricone morì per una manovra rischiosa”

<p>Pietro Taricone</p>

Pietro Taricone

“Taricone morì per una manovra rischiosa”.

Nessun guasto alle attrezzature tecniche, ma fu una sua manovra errata, troppo rischiosa, vietata all’altezza dalla quale venne effettuata, nelle fasi finali del volo a causare la morte di Taricone nel giugno scorso dopo un lancio con il paracadute a Terni.

E’ questa la ricostruzione svolta dalla procura della città umbra che ha condotto gli accertamenti su quanto successo. Una versione ora accolta dal gip che ha archiviato l’indagine.

Il giudice Maurizio Santolo ha chiuso il fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.

La procura ha anche fatto svolgere una perizia affidata a un paracadutista, accertando così che non si verificò alcun guasto al paracadute e alle attrezzature tecniche usate dall’attore nel suo ultimo lancio. Secondo la tesi della procura, accolta dal gip, lo schianto di Taricone sarebbe invece da ricondurre a un errore umano.

22 dicembre, 2010 - 11.33