“Serve subito chiarezza”
“Serve subito chiarezza”.
All’indomani delle rivelazioni sui particolari, contenuti negli atti allegati dalla magistratura di Milano, il premier è incalzato dai pesanti richiami che arrivano da Quirinale e Vaticano.
Giorgio Napolitano, in una nota ufficiale, ha detto di essere ben consapevole “del turbamento dell’opinione pubblica dinanzi alla contestazione, da parte della procura milanese al presidente del Consiglio, di gravi ipotesi di reato, e dinanzi alla divulgazione di numerosi elementi riferiti ai relativi atti d’indagine“.
Su questo argomento è intervenuta anche la Santa Sede che, in un commento sull’Avvenire, ha sottolineato come “anche solo l’idea che un uomo che siede al vertice delle istituzioni dello Stato sia implicato in storie di prostituzione e, peggio ancora, di prostituzione minorile ferisce e sconvolge”.
Il Quirinale ha chiesto che si faccia chiarezza quanto prima “nelle previste sedi giudiziarie e che si proceda al più presto ad una compiuta verifica delle risultanze investigative”.
A tenere sotto pressione Berlusconi c’è anche l’atteggiamento della Lega. La tiepidezza con cui il Carroccio starebbe difendendo il premier non lo lascerebbero tranquillo.
“Credo non serva minimizzare quello che sta uscendo e neanche prendersela con la magistratura per le modalità delle indagini – ha commentato, invece, Pierferdinando Casini – perché siamo alla sostanza e non più alla forma e io, se fossi il presidente del Consiglio, valuterei con serenità l’ipotesi di fare un passo indietro. Berlusconi è un uomo intelligente, deve far prevalere in questo momento la serenità del giudizio rispetto all’orgoglio”.