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Caso Ruby -Nadia Macrì racconta la sua verità ai magistrati

Un’orgia ad Arcore con il premier

<p>Nadia Macrì</p>

Nadia Macrì

Un’orgia ad Arcore con il premier.

Notti bollenti in cambio di soldi per decine di ragazze giovani e giovanissime.

Questo è quello che emerge dall’interrogatorio durato cinque ore di Nadia Macrì, la escort ascoltata ieri dai magistrati.

Nel corso dell’interrogatorio da parte del procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Antonio Sangermano sarebbero emersi elementi utili alle indagini.

Macrì avrebbe confermato quanto raccontato l’altra sera ad Annozero, aggiungendo altri particolari e consegnando agli inquirenti alcuni oggetti regalati da Berlusconi.

“Sono stata ad Arcore il 24 aprile e quella sera ho visto Ruby. Nella saletta del bunga bunga si dimenava a seno nudo e un po’ ubriaca attorno a un palo da lap dance. Poi ci fu un’orgia…”

Verifiche sono già state disposte sul traffico telefonico del cellulare: si accerterà se la sera del 24 aprile l’apparecchio agganciava la cella telefonica di Arcore.

La escort, come già fatto in tv, avrebbe confermato di avere lasciato la residenza di Arcore alle 3 del mattino assieme alla stessa Ruby. Non prima però di essere passate dall’ufficio di Berlusconi: “Entrai con lei nella stanza e, parlando, dissi che ero una escort – ha ricordato Macrì a Annozero – lui si arrabbiò e fece uscire la giovane marocchina”.

Il primo rapporto sessuale a pagamento (5mila euro) tra Berlusconi e Macrì – stando al suo racconto – si sarebbe consumato nel 2009 a villa Certosa.

“Dice solo stupidaggini, racconta balle per avere notorietà”, ripete la madre, Maria Luigia Peluso, tirata in ballo dalla figlia, che sostiene di averle passato al telefono Berlusconi mentre era con lui.

“La mamma di Nadia fa così perché è preoccupata per l’incolumità della figlia”, racconta invece Francesco Chiesa Soprani, l’ex agente di Noemi Letizia, che ieri l’ha accompagnata in procura.

22 gennaio, 2011 - 12.00