Libia e Bahrein pronti a soffocare le piazze

Muammar Gheddafi
Focolai di rivolta anche in Libia e Bahrein. La scia lasciata dall’Egitto contagia anche altri stati.
I regimi arabi ancora in piedi tentano di reprimere i dissensi ed arginare le rivolte, che stanno scuotendo i paesi sull’onda delle sollevazioni tunisine ed egiziane.
In Libia, gli oppositori al regime di Muammar Gheddafi hanno annunciato la “giornata della collera”, invitando la popolazione a scendere in piazza e manifestare contro il regime.
Le organizzazioni di difesa dei diritti umani hanno già messo in guardia la comunità internazionale sui rischi della possibile dura repressione da parte delle autorità governative libiche.
Prime avvisaglie del clima repressivo già durante la scorsa notte. Secondo i siti dell’opposizione, infatti, nell’est del paese si registrerebbero tra i 9 e i 13 morti, in seguito all’intervento delle forze dell’ordine, che avrebbero utilizzato anche gli elicotteri per disperdere i manifestanti.
E arriva anche il monito degli Stati Uniti, che esorta Gheddafi a dare ascolto alle istanze del popolo sceso in piazza.
Intanto, anche il Bahrein ha iniziato a dispiegare l’esercito per reprimere le proteste.
Questa notte infatti le forze armate sono intervenute contro i manifestanti riuniti nella piazza principale di Manama, capitale del paese, causando cinque morti.
Secondo un deputato dell’opposizione sarebbero già 60 i dispersi dopo gli scontri della nottata.