Scontri nello Yemen, quattro morti

Lo Yemen
Scontri nello Yemen, quattro morti.
All’ottavo giorno di proteste sono morte quattro persone.
Lo rivelano testimoni della città portuale del sud del Paese, Aden, dove i dimostranti hanno incendiato la sede del Comune.
Centinaia di persone hanno protestato a Taiz, la seconda città più grande del Paese fino alle prime ore del mattino chiedendo le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh, alleato degli Stati Uniti e al potere da 32 anni. Un appello pubblicato sui social network Facebook e Twitter chiede agli yemeniti di unirsi a diverse rivolte di “un milione di persone” nel “venerdì della rabbia” in tutte le città dello Yemen.
Sempre a Taiz, migliaia di manifestanti filogovernativi sono scesi in piazza prima delle proteste annunciate per il pomeriggio.
Nel frattempo continuano le proteste a Manama, capitale del Bahrain, dove testimoni hanno detto che alcune persone sarebbero morte nel corso degli scontri di oggi. Le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco sui manifestanti, che chiedono la fine della monarchia nella nazione: un’azione che ha provocato almeno una ventina di feriti.
Alcuni dimostranti si stanno muovendo verso la piazza delle Perle, un giorno dopo che la polizia antisommossa ha rastrellato l’area per distruggere un accampamento simile a quelli di piazza Tahrir al Cairo. Cinque persone erano morte nell’attacco.