Yara colpita da sei coltellate

Yara Gambirasio
Yara colpita da sei coltellate.
Sarà l’autopsia attesa nelle prossime ore a fornire le prime risposte certe sulla morte di Yara Gambirasio, ritrovata due gironi fa in una zona isolata vicino all’area industriale di Chignolo d’Isola, a nove chilometri da Brembate di Sopra, dove il 26 novembre scorso era scomparsa.
Il primo riconoscimento del corpo è stato basato sull’apparecchio ai denti, e i vestiti che erano gli stessi indossati nel giorno della scomparsa.
Dai primi rilievi dei medici legali, sul corpo di Yara ci sarebbero almeno sei ferite da arma da taglio, inferte con particolare violenza. Secondo una prima ricostruzione, la ragazza sarebbe stata colpita prima alla gola, poi avrebbe tentato di difendersi subendo il colpo al polso e alla fine sarebbe stata colpita alla schiena.
Quest’ultime ferite, sempre secondo quanto avrebbero accertato gli inquirenti, sarebbero “molto profonde”.
Secondo quanto trapelato dagli investigatori, Yara potrebbe essere stata uccisa la stessa sera della sua scomparsa, perché i capelli erano legati con lo stesso elastico rosso che aveva al momento di allontanarsi dal Palazzetto dello Sport di Brembate.
Il riconoscimento formale è venuto dai genitori Maura e Fulvio Gambirasio, all’istituto di Medicina legale di Milano. Entrambi i genitori hanno mantenuto il loro totale riserbo e sono rientrati a Brembate di Sopra.
“Abbiamo trovato cose importantissime – ha dichiarato il questore di Bergamo Vincenzo Ricciardi -. Dal giorno del ritrovamento sono al lavoro ininterrottamente gli esperti scientifici dell’Ert (Esperti ricerche tracce) che cercano ogni piccolo segno, ma comunque ciò che è stato trovato è importantissimo”.
Gli oggetti ritrovati sarebbero la sim del cellulare di Yara, l’iPod della ragazza e la batteria del telefono, quest’ultimo non rintracciato.
Gli investigatori acquisiranno i dati registrati dalla cella telefonica che copre il campo di Chignolo d’Isola, dove ieri è stato trovato il cadavere della tredicenne.