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Immigrati - In mattinata la visita del premier sull'isola

Berlusconi a Lampedusa

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“Sono poveri cristi, la loro è una fuga da un mondo senza libertà, democrazia e benessere. È questo che vanno cercando da noi”.

Così Silvio Berlusconi durante il vertice di ieri sera a Palazzo Grazioli, parlando dell’emergenza profughi a Lampedusa. Tono diverso da quello del ministro leghista Bossi che aveva chiesto di mandarli a casa. Il premier ha invitato i ministri a impegnarsi di fronte a quella che ha definito una “emergenza umanitaria”.

In mattinata il premier dovrebbe raggiungere l’isola per illustrare le misure e gli interventi compensativi ipotizzati nel vertice di ieri sera. Per il presidente del Consiglio quello che è stato un “disagio può trasformarsi per gli abitanti di Lampedusa in una grande opportunità”.

Berlusconi ha, comunque, garantito che il problema dell’emergenza immigrati a Lampedusa sarà risolto e che i cittadini non saranno lasciati soli. Nonostante l’ottismismo, il premier non ha nascosto ai ministri presenti alla riunione la sua preoccupazione, ma ha garantito l’impegno dell’esecutivo e della sua stessa persona.

Nella notte non si è registrato alcun arrivo di extracomunitari. Ma la situazione sull’isola è sempre d’emergenza con la presenza di oltre seimila migranti. Per la prima volta, la capitaneria di porto dell’isola ha parlato di una notte “assolutamente tranquilla”, durante la quale non si sono registrati nuovi approdi di immigrati nordafricani.

Uno sbarco, invece, a Linosa, dove i carabinieri hanno intercettato già a terra 31 tunisini che erano arrivati senza essere stati avvistati. Questa mattina intanto sono attese in porto le sei navi civili che dovranno imbarcare gli oltre 6200 extracomunitari presenti al momento sull’isola, per trasferirli verso altri centri in tutta la penisola.

30 marzo, 2011 - 9.57