Fukushima, il reattore non si raffredda

Il terremoto e tsunami in Giappone
Fukushima, fallito il raffreddamento.
Non sono andati a buon fine i tentativi di raffreddare i reattori 3 e 4 della centrale di Fukushima.
Le autorità giapponesi avevano cercato di far abbassare la temperatura attraverso cannoni ad acqua. Dopodiché, due camion speciali dell’esercito giapponese avrebbero continuato a gettare tonnellate d’acqua sul reattore 3.
Entrambi i tentativi, però, non avrebbero sortito l’effetto desiderato. La pressione, all’interno del reattore, resta alta e il vapore radioattivo continua a uscire. Si parla di “radiazioni estremamente forti, potenzialmente letali” per le persone che stanno cercando di limitare la perdita di materiale radioattivo.
Una corsa contro il tempo per cercare di scongiurare la fusione, anche se il pericolo contaminazione è già una realtà concreta.
Lo dimostra il fatto che sul cappello e sul soprabito di un uomo di Fukushima è stato rilevato un livello di radiazioni di oltre tre volte superiore al tasso considerato normale dall’Agenzia per la Sicurezza Nucleare sud-coreana.
Estrema angoscia anche nei Paesi vicini al Giappone. La Cina ha chiesto di essere costantemente aggiornata su ogni sviluppo della crisi nucleare a Fukushima. Il presidente russo Dmitri Medvedev parla di “disastro colossale”, mentre Obama, pur non nascondendo la sua preoccupazione, ha teso una mano al premier giapponese Naoto Kan, cui ha garantito “tutto l’appoggio necessario”.
L’altro pericolo è che l’intera parte orientale del Paese possa restare al buio. Se non si riducono i consumi, infatti, potrebbe verificarsi un black out di vaste proporzioni. Ma è estremamente difficile restringere il consumo di energia elettrica, considerando, soprattutto, l’ondata di pioggia e freddo abbattutasi su tutto il Paese.