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Esteri - Obama: "Gheddafi lasci, siamo pronti a usare la forza"

Libia, nuovi bombardamenti a Est

<p> Barak Obama</p>

Barak Obama

Libia, nuovi bombardamenti a Est.

Le forze fedeli al leader libico Muammar Gheddafi hanno bombardato di nuovo il terminal petrolifero di Brega, la città nell’est del Paese controllata dagli insorti.

Prosegue, dunque, la controffensiva militare delle truppe del colonnello in Cirenaica, dove è in corso la battaglia per i pozzi petroliferi. Intanto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha lanciato un ultimatum al rais. “Deve andarsene – ha dichiarato -. Siamo pronti all’intervento militare.

Non escludere nulla, neppure l’opzione militare, fa parte da sempre della tradizione degli Stati Uniti, proprio per non avere le mani legate”. Ma le parole del presidente statunitense, senza nessuna ambiguità, verosimilmente pesate a lungo nei minimi dettagli, suonano chiaro e forte e riportano in prima linea l’opzione militare che sembrava pian piano essere abbandonata viste le resistenza in seno alla Nato e al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

In realtà gli aerei militari americani inizieranno a far ruggire i motori molto presto nei pressi della frontiera libica con la Tunisia.
Un appello alla fine dei combattimenti in Libia è arrivato satmane anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Intanto la diplomazia britannica ha avviato “un’inchiesta urgente” per fare luce sulla presunta morte di un cittadino dalla doppia nazionalità libico-britannica, rimasto vittima di un precedente attacco contro Brega.

4 marzo, 2011 - 12.05