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Politica -Amministrative separate dai referendum, insorgono Pd e Idv

Maroni dice no all’election day

<p>Roberto Maroni</p>

Roberto Maroni

Niente election day.

I referendum sul ritorno all’energia nucleare, sulla privatizzazione dell’acqua e sul legittimo impedimento si svolgeranno in una data diversa da quella del 15 e 16 maggio, in cui si terrano le elezioni amministrative.
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha espresso l’intenzione di tenere separate le due consultazioni.

“Ho comunicato – ha spiegato Maroni – al consiglio dei ministri la decisione di firmare nei prossimi giorni il decreto per l’indizione delle elezioni amministrative il 15 e 16 maggio. Il decreto riguarda le amministrative, il referendum è un’altra cosa.

Si può svolgere entro il 15 giugno, ma è una decisione che spetta al consiglio dei Ministri. Io sono favorevole a svolgere il referendum l’ultima domenica utile, il 12 giugno, secondo la tradizione che vede sempre distinte le votazioni, anche perché nel referendum è previsto il quorum. Proporrò al Cdm di seguire questa indicazione”.

Queste le parole del ministro Maroni, alle quali sono seguite le reazioni dell’opposizione.

“Buttano dalla finestra 300 milioni di euro, in un momento di crisi per le imprese e per le famiglie italiane”. E’ quanto dichiarato da Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera. “Si fa questo -denuncia Franceschini – per impedire di far raggiungere il quorum al referendum sul legittimo impedimento”. E aggiunge che il Pd ha già presentato una mozione per tentare di unire le consultazioni.

Si solleva contro il ministero dell’Interno anche l’Italia dei Valori. “Votare in due date distinte è un enorme spreco di soldi pubblici, un furto di 350 milioni di euro agli italiani”. Lo ha dichiarato Massimo Donati, capogruppo Idv alla Camera, a cui si è aggiunto Antonio Di Pietro, denunciando lo sperpero del doppio dei soldi e dichiarando che “l’unico scopo è impedire ai cittadini di andare a votare una sola volta e raggiungere così il quorum su tre temi fondamentali: l’acqua, il ritorno al nucleare e, soprattutto, il legittimo impedimento”.

L’election day è sostenuto anche da Oliviero Diliberto, Federazione della sinistra, che partecipa alla protesta per “evitare sprechi di fondi”.

Intanto si è costituito il comitato “Io voto il 29 maggio”, con l’obiettivo di votare i referendum in programma nella data del 29 maggio, in cui si tengono i ballottaggi per le amministrative”.

3 marzo, 2011 - 14.29