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Cronaca -Nei guai i titolari di quattro società del cinema e della tv italiana

Romanzo criminale, attori con pistole vere

<p>Carabinieri</p>

Carabinieri

I protagonisti di Romanzo criminale impugnavano armi vere.

Così come tanti attori in altre serie, che impersonavano poliziotti o criminali.

La scoperta fatta dagli agenti della questura di Roma ha messo nei guai i titolari delle quattro società che ‘armano’ tutto il cinema e la tv italiana.

Nel corso dei controlli gli agenti hanno anche riscontrato la presenza di armi del tipo di quelle in uso alle forze di polizia, ed ancora del tipo “ex ordinanza”, si tratta cioè di armi che in passato erano state in dotazione delle forze dell’ordine.

Complessivamente, tra le armi comuni da sparo sono state sequestrati 5 revolver, 22 pistole semiautomatiche, 9 fucili e 3 carabine. Altre 3 pistole semiautomatiche e 4 fucili mitragliatori figurano invece tra quelle classificate come armi da guerra.

Armi doppiamente pericolose, visto che non erano rese inerti (come stabilisce la legge) dall’armaiolo autorizzato (uno solo a Roma), che poi rilascia regolare cerificato. Bensì venivano bloccate da un bullone removibile che avrebbe potuto anche sganciarsi durante uno sparo a salve e ferire sul serio qualcuno degli attori impegnati nelle riprese. Non solo.

Il bullone in questione poteva essere tolto, rendendo così di nuovo l’arma perfettamente funzionante. Ma funzionate per cosa e perché non attivare la procedura legale. Su questo si sta concentrando l’attività degli investigatori che non fanno intendere di non escludere “usi impropri”. Insomma, diversi dalle fiction.

Quattro romani tra i 39 ed i 54 anni, sono stati arrestati con l’accusa di detenzione illegale di armi comuni da sparo nonché di detenzione di armi da guerra, un quarto è stato denunciato a piede libero. I locali adibiti a deposito sono stati invece sottoposti a sequestro. E adesso, le produzioni per il grande schermo e la tv sono disarmate.

La questura ha chiesto all’autorità giudiziaria di sottoporre pistole, fucili e mitra sequestrati a perizia e di inviarle alla polizia scientifica per accertare se siano state usate per commettere reati.

1 marzo, 2011 - 21.00