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Esteri - La minaccia del leader libico Gheddafi

“Guerra in Italia”

Muammar Gheddafi

Muammar Gheddafi

“La guerra sarà trasferita in Italia”.

E’ la minaccia di Muammar Gheddafi.

Questa mattina il leader libico è tornato scagliarsi contro l’Italia, in un discorso alla televisione di stato.

“Mi sono rattristato quando ho sentito, oggi, i figli del popolo libico nei loro discorsi minacciare di trasferire la guerra in Italia. Hanno detto che ormai è una guerra tra noi e l’Italia, perché l’Italia ammazza i nostri figli, adesso nel 2011 come ha fatto nel 1911.

Quindi i libici hanno ragione in quel che dicono, e io non posso porre un veto sulle decisione dei libici che vogliono difendere la loro vita e la loro terra, e trasferire la battaglia nei territori nemici”.

Queste le parole di Gheddafi che minacciano l’Italia in seguito alla decisione del governo Berlusconi di partecipare ai raid aerei sulla Libia.

“Il mio amico Silvio Berlusconi ha commesso un crimine – ha detto il rais -. L’ha commesso il mio amico Berlusconi, l’ha commesso il Parlamento italiano. Ma ci rendiamo conto che non esiste un Parlamento in Italia, né tanto meno la democrazia. Solo l’amico popolo italiano vuole la pace”.

Gheddafi ha anche spiegato che interpreta i bombardamenti aerei italiani come un chiaro tentativo di imporre un nuovo colonialismo.

Infine, il rais si è detto disposto a negoziare con la Nato per un cessate il fuoco, a condizione che non sia unilaterale.

30 aprile, 2011 - 18.38