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Cronaca - Lo dice la relazione del medico legale

Terra sotto le unghie di Carmela

<p>Carmela Rea</p>

Carmela Rea

Aghi di pino e terriccio sotto le unghie. Come se Carmela Rea avesse stretto la terra in un ultimo doloroso spasmo, prima di morire.

E’ scritto nella relazione del medico legale Adriano Tagliabracci, che ha eseguito l’autopsia sul corpo della 29enne uccisa. Dieci pagine di perizia in cui si legge che Carmela è morta dopo una lunga agonia.

Il suo assassino le ha inferto 35 coltellate e conficcato una siringa sotto il seno. Poi l’ha abbandonata a terra, agonizzante, lasciandola morire lentamente per dissanguamento.

L’omicidio è avvenuto quasi certamente nel bosco di Ripe di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo, dove il cadavere della giovane donna è stato ritrovato e dove continuano i sopralluoghi degli inquirenti.

A poca distanza dal punto in cui era abbandonato il corpo di Carmela, infatti, c’è una fontana che il killer potrebbe aver usato per lavare i suoi vestiti, impregnati del sangue della vittima.

I militari del Nucleo investigativo, intanto, sono partiti per Fratta Maggiore, paese d’origine del marito di Carmela, il carabiniere Salvatore Parolisi, nel tentativo di ricostruire i rapporti tra i due coniugi.

Dagli accertamenti sui tabulati telefonici risulta che il cellulare di Carmela alle 15,20, venti minuti dopo la scomparsa, agganciava la cella di Ripe di Casellette, collegandosi anche al telefono del marito. Si tratterebbe, però, di una cella che copre una zona molto ampia. Impossibile, quindi, risalire da questo dato al punto preciso in cui la donna si trovava.

La convinzione dei magistrati della procura di Ascoli è che Carmela conoscesse il suo assassino, che potrebbe aver beneficiato della complicità di altre persone.

28 aprile, 2011 - 11.37