La manovra divide il Governo
Giulio Tremonti
La Manovra divide il Governo.
Potrebbe essere il giorno della verità per l’esecutivo. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, da giorni sotto assedio per le indiscrezioni trapelate sulla manovra che non piacciono né ai pidiellini guidati dal sottosegretario Guido Crosetto che ha parlato di una bozza “da psichiatra”, né alla Lega Nord, illustrerà nel pomeriggio ai ministri il testo da portare nel Consiglio dei ministri nella giornata di giovedì in una riunione convocata con tutti i membri dell’esecutivo a Palazzo Chigi alle 18,30.
Un incontro che si svolgerà dopo il vertice di maggioranza previsto intorno all’ora di pranzo a Palazzo Grazioli. Tremonti potrebbe disertare il vertice con Berlusconi e Bossi e, inoltre, si fanno sempre più insistenti voci di possibili dimissioni.
Alla vigilia del vertice di maggioranza, il Carroccio ha ribadito secco no alla possibilità di un innalzamento dell’età pensionabile, ma anche a tagli considerati “insostenibili” dai sindaci del Nord che sono “al limite della sopportazione”.
Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha chiesto di conoscere nel dettaglio l’articolazione del provvedimento per valutarne “la qualità e non solo la quantità”.
Il premier cercherà di trovare una mediazione tra tutte queste diverse posizioni per ottenere un testo condiviso. Obiettivo che per l’opposizione risulta impossibile: il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha chiesto di andare al voto, mentre il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini ha ribadito la necessità di un “governo di emergenza”.