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Ancora 200 dispersi al largo delle coste tunisine

Naufraghi, recuperati 123 morti

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Naufraghi, recuperati 123 morti.

Sono 123 i corpi recuperati dai soccorritori dopo il naufragio di un barcone di immigrati di mercoledì al largo delle coste tunisine.

I dispersi sono ancora 200, ma secondo fonti della Croce Rossa in mare si troverebbero ancora numerosi corpi, mentre le operazioni di soccorso stanno continuando.

Il peschereccio, diretto a Lampedusa con a bordo circa 800 persone, era entrato in avaria a una quarantina di chilometri dall’isola tunisina di Kerkennah, ma le cattive condizioni meteorologiche avevano ritardato le operazioni di soccorso.

E’ stata la guardia costiera tunisina a dare notizia del naufragio, ieri, confermando appunto di aver ripescato 570 persone.

Gli ottocento a bordo della nave naufragata mercoledì erano in massima parte sub-sahariani, ma anche asiatici, partiti dalla Libia.

Il motore del barcone è andato in panne a 36 chilometri dalle isole tunisine Kerkennah, ma il mare grosso ha impedito alle unità della Guardia costiera e dell’esercito tunisino di avvicinarsi per portare soccorso. Il panico ha quindi assalito i clandestini quando hanno visto che le operazioni di trasbordo si stavano allungando perché, non potendo i mezzi più grossi accostare, a fare la spola erano solo i gommoni Zodiac.

Fra i 570-580 migranti evacuati, c’erano 9 bambini piccoli, 91 donne e 470-480 uomini stando alle autorità. Di questi, circa 200 erano nigeriani. Alcuni feriti e due donne incinta sono state ricoverati all’ospedale di Sfax. Due dei migranti tratti in salvo sono deceduti; gli altri sono stati trasferiti nel campo profughi presso il confine tunisino-libico, a oltre 300 chilometri da Sfax.

3 giugno, 2011 - 18.25